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    Uno spazio diagnostico per mettere in luce risorse e accogliere fragilità

    Uno spazio diagnostico per mettere in luce risorse e accogliere fragilità
    12 Maggio 2017 Veronica Gandolfi

    Il percorso di valutazione psico-diagnostica evoca ancora in molti fantasmi e resistenze; la diagnosi viene spesso, e non sempre erroneamente, pensata come un’etichetta sterile che va a stigmatizzare il bambino in un contesto sociale spesso non pronto a darne una lettura complessa e rispettosa. Ma la valutazione di un bambino può e deve essere ben altro da questo.

    Di fronte ad una molteplicità di bisogni speciali e difficoltà scolastiche che i bambini si trovano quotidianamente a vivere e che generano spesso disorientamento in loro e in chi li circonda e sostiene nel complesso percorso evolutivo, è necessario offrire uno spazio di comprensione, di ricerca di un senso nuovo e di riconoscimento di risorse.

    Nasce così l’idea di un servizio psico-diagnostico volto a comprendere il bambino nella sua interezza, non slegato dal contesto famigliare all’interno del quale è inserito.

    Lo spazio pensato è uno spazio che funge da contenitore fisico e psichico del processo di conoscenza, riconoscimento e restituzione del funzionamento del bambino nel perseguimento di un suo pieno e autentico benessere.

    L’obiettivo principe del nostro servizio è quello di capovolgere la prospettiva comune che vede nel percorso diagnostico uno strumento per evidenziare problematicità: le difficoltà vengono certo identificate, accolte con rispetto e sostenute in un percorso di presa in carico ed intervento, ma primariamente vengono messe in luce le risorse proprie del bambino e del suo ambiente di vita.

    La valutazione diagnostica quindi diventa un vero e proprio viaggio esplorativo, volto a conoscere il bambino nella sua complessità e a cogliere con sguardo attento e rispettoso il suo funzionamento neuropsicologico, psico-emotivo e relazionale.

    L’approccio che proponiamo è un approccio integrato che valuta tutti gli aspetti di funzionamento e che considera nel percorso valutativo il contesto di vita, è un approccio che genera uno spazio che si relaziona alla famiglia e alla scuola quali attori significativi e determinanti nella scena evolutiva del bambino.

    Per poter garantire un’analisi attenta di questa moltitudine di elementi è necessaria la collaborazione di più figure professionali che costituiscono l’equipe di lavoro, membro innovativo della quale è il tutor dell’apprendimento che crea ponti tra clinici, scuola e famiglia e che costituisce una risorsa preziosa cui poter attingere nelle tappe del percorso che risultano più ardue e bisognose di sostegno.

    In un contesto sociale dove spesso le famiglie si sentono abbandonate e poco tenute in una mente capace di accogliere e restituire riconoscimento, lo spazio diagnostico viene a rappresentare un porto sicuro, una base di partenza verso un percorso di intervento e presa in carico dove non si è mai lasciati soli.

    Psicologa Clinica